Il linguaggio è una delle modalità più raffinate che abbiamo noi esseri umani per poter comunicare, ha a che fare con la capacità simbolica, creativa e quindi con la capacità di astrazione.
Il linguaggio ci permette di trasmettere i nostri pensieri da una mente all’altra, di tradurre le nostre idee in parole perchè possano essere comunicate ad altri.
Sembra che nel mondo si parlino più di 7000 lingue, 7000 modi di pensare, 7000 modi di costruire significati in altre parole 7000 mondi! Una vera ricchezza, considerato che la lingua che parliamo modifica e costruisce la nostra capacità cognitiva, il nostro modo di pensare.
Il modo in cui percepiamo il mondo e noi stessi nel mondo cambia a seconda della lingua che parliamo in base a come usiamo la nostra attenzione, la nostra percezione sottolineando aspetti diversi della realtà e della vita.
La lingua non è solo legata alla cultura, ma anche alla nostra anima. Carlo Magno diceva:”Avere un’altra lingua è come avere un’altra anima”.
Quando decidi di fare una psicoterapia decidi di parlare di te in modo profondo ad un’altra persona, decidi di condividere il tuo mondo interiore con il terapeuta da cui ti aspetti di essere capito, compreso, accolto ed ascoltato in ogni minimo dettaglio e sfumatura.
In terapia porti il tuo mondo, la tua cultura, le tue convinzioni, i tuoi pregiudizi, oltre che i tuoi affanni e la tua sofferenza.
La lingua che parli fin da piccolo ha costruito la persona che sei, plasmato il tuo cuore e modellato le tue emozioni.
In quale lingua ci emozioniamo?
Se siete Italiani e parlate bene inglese, provate ad arrabbiarvi parlando inglese:
non è lo stesso tipo di esperienza. La vostra rabbia avrà un sapore diverso, sarà probabilmente più fredda e forse più controllata.
Una mia giovanissima paziente mi raccontava che quando pensava alle sue paure in inglese le sembravano meno grosse e spaventose e persino la tristezza sembrava avere un peso minore.
Insomma usare un’altra lingua potrebbe essere un ottimo strumento per regolare le nostre emozioni se percepite in modo troppo intenso e potrebbe anche essere utile per capire meglio un altro punto di vista.
Quando stiamo male però sentiamo il bisogno di sentirci capiti, accolti ed ascoltati da chi comprende la nostra lingua del cuore, quella di casa, quella delle nostre radici.
Desideriamo che ogni piega del nostro mondo interiore, venga toccata con delicatezza, senza giudizio con profonda comprensione. E dalla comprensione nasce il confronto costruttivo che ci porta a crescere e ad uscire dalla sofferenza.
Il terapeuta che parla la tua lingua non solo capisce le parole che dici, ma coglie il significato dei tuoi gesti, capisce il tono e la musicalità della tua lingua, ne coglie sfumature emozionali in base al ritmo, al suono ed alla struttura cioè al modo in cui costruisci una frase. Coglie quindi un linguaggio implicito ed extralessicale oltre che quello puramente verbale.